Sabato 14 settembre scorso si è svolto presso la Biblioteca Comunale Sperelliana un incontro che ha messo a confronto la teoria, quello che la scienza e la ricerca ci suggerisce essere funzionale nello stare con i giovani insieme con la prassi, portandoci a conoscenza di esperienze concrete e reali di chi tenta tutti i giorni di trovare un dialogo con i ragazzi, sbagliando ed imparando con loro, accompagnandoli laddove essi ti conducono.
Ad introdurre il pomeriggio, ospite gradito e competente, il Salesiano Prof. Formella, docente di psicologia dell’educazione dell’Università Pontificia Salesiana che con il suo stile umoristico e provocatorio ha saputo lasciare tanti stimoli a tutti coloro che hanno a che fare con i giovani e ha spinto gli adulti presenti ad interrogarsi su quanto siamo in grado di saper tollerare il “disagio evolutivo” dei nostri giovani. Un disagio evolutivo perché è differente dal disagio patologico in quanto funzionale, fisiologico alla crescita per stimolare e condurre verso la maturazione dell’adolescente: ma proprio per questo ha bisogno di essere accompagnato e non temuto, per quanto sia difficile da attraversare. A seguire sono stati presentati l’esperienza del centro giovani L’Argo 113, promotore dell’incontro, che ha raccontato la sua attività dall’apertura a Gubbio dall’aprile 2021 e che in questi due anni e mezzo di attività ha potuto contare 4784 accessi nel 2023 con una media giornaliera di 23 ragazzi e nel corso dei primi nove mesi del 2024 sono stati registrati 3530 accessi con una media giornaliera di 25 ragazzi. Lo spazio, situato in Corso Garibaldi 113, a cui si accede in maniera libera, è frequentato da gruppi più o meno stabili di giovani che vanno in media dai12 ai 15 anni e che vede spesso gruppi molto eterogenei di ragazzi che in maniera molto naturale hanno acquisito le regole implicite e d esplicite dello stare insieme e sono i primi a farle rispettare agli altri in una sorta di peer education. I quattro educatori hanno raccontato in modo personale e ricco di esempi il loro percorso a L’Argo 113, non senza una punta di commozione. Accanto a questa esperienza eugubina, hanno condiviso la loro esperienza trentennale alcuni educatori delle tre cooperative Nuova Dimensione, Borgo Rete e Polis che si occupano di giovani in vari servizi del perugino. Come basi per far funzionare il lavoro con i giovani emergono sicuramente dalle due esperienze il lavoro di rete con le realtà formali od informali del territorio e la collaborazione con i servizi, allo stesso tempo però si delinea come elemento di riflessione come molte volte esperienze positive non possano andare avanti e proseguire nonostante gli ottimi risultati a causa della mancanza di risorse umane e soprattutto materiali che ci spinge urgentemente ad interrogarci su come e dove vogliamo investire come società. A concludere il pomeriggio, nel meraviglioso chiostro di S. Pietro adiacente alla Biblioteca, hanno portato il loro contributo alcune esperienze afferenti sia ai servizi promossi dal Comune di Gubbio, sia del mondo dell’associazionismo e del volontariato del territorio eugubino ( Informagiovani, GIP, progetto Marozia, CSI, Alkimia, Doc Fest, gruppo Scout, Parrocchia di S. Maria Ausiliatrice di Padule, Teatro della Fama, Gruppo Teatrale “Carlo Nardelli”, progetto Policoro, CRI giovani, Aratorio Familiare, progetto Manga del CSM) in un momento di reciproca conoscenza e scambio che speriamo sarà solo l’inizio di una collaborazione proficua.